NON TI MUOVERE

La trama: Il neurochirurgo Timoteo si ritrova in ospedale la figlia Angela che lotta tra la vita e la morte a seguito di un pauroso incidente in motorino. Sua moglie Elsa è lontana, in viaggio. Nell’attesa, nel dolore, Timoteo racconta alla figlia la storia di un incontro, la storia di un amore. La storia di Italia, piccola e sperduta, persa e ritrovata nell’abisso della sua codardia e della sua meschinità. Timoteo supplica Angela di non morire, di “non muoversi” dalla vita, mentre la valanga dei suoi ricordi inonda lui e la figlia, verso un’assoluzione impossibile da pronunciare.

Il Libro: Con scrittura forte e vibrante, Margaret Mazzantini traccia i contorni di una storia impregnata d’amore e risentimento, di dolore e speranza. Da Timoteo, uomo incapace di vincere (e forse anche semplicemente credere) la propria codardia; ad Italia, figura fragile e talmente ferita da non riuscire a distinguere tra l’amore e il dolore, la Mazzantini offre una notevole prova di narrativa e crea una grande storia d’amore.

Il Film: Scritto dalla stessa Mazzantini a quattro mani col regista (nonché suo marito) Sergio Castellitto, non perde nulla della possanza del libro, già di per sé altamente visivo. Castellitto riesce perfettamente nell’intento di restare fedele a quanto raccontato nel romanzo e, probabilmente, aver lavorato con la propria compagna non può che aver contribuito ad evitare stravolgimenti. Ottime le scenografie e la fotografia. Menzione particolare per il trucco di Penelope Cruz.
Nei meandri dei suoi ricordi, Timoteo tira fuori la storia di una passione che colpisce e allo stesso tempo estranea, per la capacità di essere realisticamente crudele. Un uomo piccolo, incapace di un gesto di coraggio nei confronti di se stesso, che sopravvive con una maschera di cinismo ben calata sul volto. Una maschera senza le fessure per gli occhi: Timoteo non vuole farsi vedere, ma nemmeno vedere. Arriverà Italia a spostare quella maschera dapprima un po’, poi sempre di più, fino a farla

cadere. Ma sarà troppo tardi.

Sergio Castellitto dirige sé stesso e Penelope Cruz – meritato ad entrambi il David di Donatello 2004 come migliori attori protagonisti – sorprendentemente calata alla perfezione nel ruolo di Italia, con cipiglio e un’inattesa ispirazione. Completa il cast una brava Claudia Gerini, nel ruolo della moglie fredda e distaccata. Nel panorama di un cinema italiano spesso troppo di ristrette vedute, Non ti muovere è una

produzione che si avvale di mezzi notevoli per una storia che merita di valicare i nostri confini e godere così di un respiro più ampio. Senza dimenticare il fatto che nelle nostre produzioni il passaggio da letteratura a grande schermo spesso è traumatizzante. Una storia, quella di Timoteo ed Italia, da leggere e da vedere.
Convergenze: I punti in comune tra film è romanzo sono tanti, soprattutto la trasposizione dello svolgimento spazio-temporale dei fatti è molto fedele e piuttosto accurata. Nel libro però, per ovvie ragioni di carattere letterario, si esce diverse volte dall’ospedale dove Timoteo sta raccontando per entrare nel pieno dei ricordi; mentre nel film, per lunghi tratti, si perde un po’ di vista l’incipit della storia.

Divergenze: Non ci sono grandi divergenze da sottolineare. L’unica, ma di un certo rilievo, la si può evidenziare alla fine, quando Timoteo è in ospedale con Italia ormai morente. Nel libro, sopra di loro, volteggia una figura (che non sveleremo qui) importante per entrambi, mentre nel film si vede Timoteo che sorride al soffitto. Solo chi ha letto il libro può sapere verso chi sta sorridendo.

 

Ross Di Gioia

 

Margaret Mazzantini, l'autrice (co-sceneggiatrice): Nata a Dublino da genitori italo-inglesi, ha esordito nel 1994 con Il catino di zinco (Premio Selezione Campiello e Rapallo-Carige). Per il teatro ha scritto Manola nel 1998, seguito dal monologo Zorro del 2000, la storia di un barbone ante litteram. Non ti  muovere è stato vincitore del 'Premio Strega 2003'.

Sergio Castellitto, lo (co)sceneggiatore: Dopo il non esaltante Libero Burro, Castellitto trova la chiave per scrivere (e dirigere) entro confini più congeniali alle sue capacità espressive. La sua è una sceneggiatura che riesce a stare un passo davanti agli attori, una qualità un po’ troppo persa di vista negli ultimi tempi.
 

Personaggi e interpreti:

 

TIMOTEO

SERGIO CASTELLITTO

ITALIA

PENELOPE CRUZ

ELSA

CLAUDIA GERINI

ANGELA

ELENA PERINO

MANLIO

MARCO GIALLINI

ADA

ANGELA FINOCCHIARO

Le immagini sono © e ® MEDUSA/MONDADORI

Per Saperne di Più http://www.imdb.com/