MAGA MARTINA

e il Libro Magico del Draghetto

di Eva Barros Campelli

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GENERE: FANTASTICO/AVVENTURA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

REGIA: Stefan Ruzowitzky

 

 

 

 

DISTRIBUZIONE: Walt Disney
TRAMA: tratto dall’omonima collana di libri di KNISTER (il cui vero nome è Ludger Jochmann), un piccolo cult nel settore della letteratura per ragazzi, Maga Martina e il libro magico del draghetto è il primo lungometraggio di produzione tedesca a portare il marchio Disney, e vede protagonista la storia di una bambina (Alina Freund) che, un giorno, trova un libro pieno di formule magiche sotto le rovine di un suo modellino distrutto. Aiutata da un simpatico drago di nome Ettore, piuttosto paffuto, avrà l’oneroso incarico di preservare il volume dalle grinfie del perfido mago Geronimo (Ingo Naujoks), e di diventare così la degna erede della vecchia strega Teodolinda (Pilar Bardem).

 

COSA NE PENSIAMO: Pilar Bardem è la madre del ben più famoso Javier (Premio Oscar come migliore attore non protagonista per Non è un paese per vecchi). Non è forse un caso, pertanto, se la sua prova artistica risulta esser abbastanza piacevole, al contrario di quella di un rimanente cast tutt’altro che convincente. Problema, quest’ultimo, di cui gli attori non hanno in ogni caso colpa alcuna: il film, difatti, non può che rivelarsi l’ennesimo adattamento cinematografico di una serie di romanzi incentrati sulle avventure di un apprendista maghetto/a, ma se la ben più famosa saga di Harry Potter, quantomeno, apportava delle grandi novità al mondo della magia attraverso una vera e propria scuola di stregoneria ed un universo pieno di misure anti-babbano e corse sui manici di scopa, Maga Martina rimane la classica fiaba della bambina comune che, un giorno come tanti, scopre di esser colei che dovrà prendere il posto della vecchia strega di turno. In una pellicola che, persino nel proporre il suo “pezzo forte”, ovvero un drago grassottello e dalla discutibile simpatia (molto meglio quel piccoletto di Mushu, ad esempio, ai tempi di Mulan e dunque dei cari, vecchi classici Disney), non rinuncia ad un’avvilente insipidezza di fondo.

 

IL NOSTRO CONSIGLIO: DA EVITARE, a meno che il pubblico non abbia un’età compresa tra i 4 e gli 8 anni. Anche in tal caso, tuttavia, il film dovrebbe essere, se non altro, una delle prime esperienze cinematografiche del bambino.

 

     

 

Le immagini sono © e ® WALT DISNEY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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