REGIA:
FERNANDO
LEóN DE ARANOA |
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TRAMA:
E’ la storia di due donne: una si
chiama Caye (Candela Peña), ha quasi trent’anni, la frangetta e
un fascino discutibile; l’altra si chiama Zulema (Micaela Nevárez),
dolce e misteriosa, che vive quotidianamente l’inevitabile esilio.
Quando si conoscono si trovano in posizioni diverse, quasi opposte:
sono due ragazze che guardano con diffidenza l’arrivo di
immigranti nell’ambito della prostituzione. Caye e Zulema non
tardano a capire che, sebbene ad una certa distanza, entrambe
camminano sul medesimo sentiero. Ed è proprio dalla loro complicità
che nasce e si articola la trama del film. Zulema è una donna molto
dolce e valorosa, una donna perduta nel vero senso della parola,
straniera nel significato più ampio. Una donna con delle difficoltà.
Caye ha un modo molto speciale di proteggersi dalla realtà della
propria vita; usa la fantasia, ne ha molta e molti desideri. Caye
vede in Zulema uno specchio di se stessa, ciò che le accade e di
cui non è consapevole finché non lo nota nell’altra. E’ questa
la parte cruciale del film, il riconoscimento delle due
protagoniste, l’una nell’altra. |
COSA NE
PENSIAMO: Questa
storia resta dentro. Si continua a rivivere quello che accade;
attraverso il film si impara a conoscere donne che vivono
quotidianamente situazioni limite e questo, in una società moderna,
è qualcosa di molto triste. Il
bello di questo film è che parla di donne vere. Di storie vere. Di
donne che si incontrano, si confrontano e, alla fine, in loro scatta
qualcosa che le consente di prendere nuovamente in mano la propria
vita |
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Le immagini sono © e ® LUCHY RED
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